Miele gnam gnam

Il nostro gusto

Quante varietà se ne possono assaggiare? Praticamente infinite, le variabili che influiscono sulla produzione sono tantissime, geografiche, climatiche, altimetriche, stagionali ed ovviamente le specie di fiori e piante da cui le api traggono il polline. Si può quindi tranquillamente affermare che ogni miele è un prodotto unico.
Per quanto riguarda l’aroma, bisogna tenere conto del fatto che le api prelevano il nettare sempre da diverse tipologie di fiori, anche se può esserci una prevalenza di specie vegetali in un determinato territorio e periodo dell’anno. Quindi ciò che può contraddistinguere un miele da un altro, è la maggiore presenza di una particolare fioritura in un determinato momento, per cui si avranno il miele con prevalenza, di acacia, con prevalenza, di rosmarino. Il tutto poi suddiviso in periodi, in estate, di agrumi o di castagno in autunno.
Per questi motivi quindi il miele di un apiario* avrà il suo gusto, il suo aroma in ogni stagione diversa, e allo stesso tempo, diverso ogni anno. Il miele dei piccoli produttori, non per vantarci ma, se vogliamo, è ancora più unico, non viene mescolato con miele di altri produttori, di altri luoghi, di altri aromi, risulta quindi ciò di più vicino ad aroma puro che parla solo di quei luoghi e di quelle poche laboriose api che hanno saputo fare del loro meglio in quel meraviglioso luogo chiamato natura.

*(più arnie, famiglie di api vicine, nello stesso luogo. Gestite da un apicoltore)

Il miele

Iniziamo da qualche curiosità.
Sembrerà assurdo ma per produrre 1 kg di miele ogni singola ape percorre ben 150.000 km, quasi come se facesse quattro volte il giro della Terra, facendo circa 60.000 voli andata e ritorno dall’arnia ai fiori.
Il miele viene prodotto dalle api come alimento, e scorta per sopravvivere nella stagione fredda, ecco perché un bravo apicoltore, durante il raccolto, si accontenta di un terzo del miele prodotto.
Per mantenere il miele nella migliore condizione, il più a lungo possibile, non conservare in luoghi con alte temperature e luce diretta perché di fatti, il miele in sé, non scade mai, ma invecchia e l’invecchiamento dell’alimento provoca una progressiva degradazione degli zuccheri con una perdita di aroma.
La cristallizzazione del miele, è quel fenomeno che crea cristalli, solidificazioni all’interno del barattolo, spesso di diverso colore. No, non è assolutamente un difetto del miele, anzi, ne conferma la naturalità e autenticità e testimonia che il miele non ha subito trattamenti industriali. Avviene semplicemente per una separazione naturale del fruttosio o del glucosio (a differenza dei mieli) dell’acqua e proprio a causa della sua ridottissima quantità presente nel miele. 
I mieli industriali di fatti restano sempre liquidi ma questa loro caratteristica potrebbe dipendere dall’aver subito trattamenti ad alte temperature e una volta scaldato a più di 45°C, il miele non formerà più cristalli ma si sarà danneggiata così la sua carica enzimatica e dunque buona parte delle sue proprietà benefiche. Ancora una volta, l’industria che predilige la vista alla sostanza.

Le Api

Chiunque abbia visto un nido d’ape con la sua caratteristica struttura ne sarà rimasto affascinato, lo stesso Galileo Galilei era estasiato dalla capacità delle api di ottenere angoli così precisi. Ebbene, nonostante il loro cervello sia poco più grande di un seme di sesamo, le api sono grandi calcolatrici ed hanno dimostrato di essere in grado di apprendere e ricordare per compiere ragionamenti complessi.
Le curiosità su questi affascinanti animali sono infinite, non tutti ad esempio sanno che ogni colonia di api ha il proprio odore caratteristico che permette agli individui che la compongono di riconoscersi facilmente tra loro e di escludere eventuali visitatori non graditi. Sembrerà banale poi ma le api sono l’unico insetto capace di produrre un alimento commestibile anche per l’uomo, inoltre, se ti sei mai trovato a pensare che un’ape ti seguisse di proposito è probabile che avevi ragione. Proprio come noi umani anche le api sono capaci di riconoscere i volti identificando un insieme di linee e forme come un pattern che possono tenere in memoria e riutilizzarlo in seguito.
Se tutto questo vi stupisce sappiate che non è tutto, le api sì che fanno numeri da capogiro!
Ogni nucleo può essere composto fino a 50.000 api ed ogni api, nella stagione di raccolta non vive più di un 20/25 giorni, tanta è la mole di lavoro a cui sono sottoposte. Ogni alveare raccoglie il nettare dei fiori nel raggio di 3 km, ricoprendo quindi oltre 4 mila campi da calcio, 4 mila! Pensate che in un giorno tutte le api di un alveare riescono a visitare fino a 225.000 fiori.

Come aiutare questi meravigliosi animali? La natura è la loro casa, rispetta l’ambiente, rispetta le api e tutti i suoi abitanti.

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