Miele di singolo Apiario

Il miele è una cosa seria

le Ast con l’anagrafe apistica censiscono tramite un codice identificativo tutti gli apiari* d’Italia registrando il luogo geografico esatto e collegandolo al suo apicoltore e ogni goccia del miele che stai assaggiando proviene dall’apiario IT038AN035 situato nelle verdi campagne del comune di Polverigi, alla sommità di una tondeggiante collina attraversata da una lunga strada bianca, il tutto caratterizzato da estesi campi coltivati a girasole, erba medica, grano, coriandolo, erbe spontanee, macchie boschive, canali d’acqua alberati e molta molta altra natura.

Questo miele millefiori viene prelevato all’inizio del mese di Agosto, fatto maturare, a riposo, in botte d’acciaio per 15/20 giorni, infine imbarattolato. Non serve altro per poter gustare i sapori caratteristici di questo luogo di natura.

Apiario: *luogo ove si trovano più arnie, alveari o famiglie di api, due, sette, venti o più, di un unico apicoltore

Sommelie di miele

Una cosa nota a tutti noi apicoltori è che ogni zona e ogni annata regala un miele diverso, unico, prezioso ed inimitabile. Caratterizzato dal nettare, polline, e da molto molto altro presente nella zona di raccolta delle api che può raggiungere gli incredibili 4km di raggio rispetto alla posizione dell’apiario*. Essendo un territorio tanto vasta, il raccolto varierà enormemente da quello che ogni anno e per via di mille fattori, sarà più o meno abbondante e più o meno gradito alle api. Vien da se che due territori, o meglio, due apiari posizionati in due territori, anche se vicini, diversi, produrranno due millefiori molto, molto diversi tra loro.

Qui nasce il bisogno di un miele di un unico territorio, caratteristica troppo pregiata perché vada persa ed è proprio per questo che abbiamo deciso di comlicarci la vita, facendo una cosa semplice, modificando le nostre pratiche apistiche per donare un prodotto tradizionale. Il miele, ai suoi sapori originali,

Diversamente da tutte le pratiche comuni, la nostra iniziativa consiste nel non unire il miele proveniente da nostri altri apiari, o peggio, di altri apicoltori. Nel barattolo va tutto il sapore di quella specifica zona, il risultato: un sapore originale, lo stesso sapere del miele mangiato direttamente sul posto, direttamente dall’arnia.

Il miele può variare di anno in anno, non cerchiamo di correggerlo; denso, morbido, più o meno liquido, con una prevalenza di un nettare o di un altro. Di melata, scuro, chiaro. Non alteriamo nulla.

Sono queste, tutte le caratteristiche diverse, percettibili e impercettibili che state gustando in questo:

Miele millefiori anno 2023.

Domande, richieste?.. Contattaci

Compila ed invia il format, ti risponderemo quando prima.

Ai sensi del Regolamento Comunitario n. 679/2016 e della ulteriore normativa applicabile in materia, ti informiamo che compilando ed inviando il format acconsentirai al trattamento dei dati personali e sensibili per le finalità di profilazione ed eventuale invio di informazioni

Per i più curiosi, altre chicche sul miele e il mondo delle api

Il miele

Sembrerà assurdo ma per produrre 1 kg di miele ogni singola ape percorre ben 150.000 km, quasi come se facesse quattro volte il giro della Terra, facendo circa 60.000 voli andata e ritorno dall’arnia ai fiori.

Il miele viene prodotto dalle api come alimento e scorta per sopravvivere nella stagione fredda, ecco perché un bravo apicoltore, durante il raccolto, si accontenta di un terzo del miele prodotto.

Qualche consiglio:

Per mantenere il miele nella migliore condizione, il più a lungo possibile, non conservare in luoghi con alte temperature e luce diretta perché di fatti, il miele in sé, non scade mai, ma invecchia e l’invecchiamento dell’alimento provoca una progressiva degradazione degli zuccheri con una perdita di aroma.

La cristallizzazione del miele, tema molto sentito da noi apicoltori, è quel fenomeno che crea cristalli, solidificazioni all’interno del barattolo, spesso di diverso colore, e no, non è assolutamente un difetto del miele, anzi, ne conferma la naturalità e autenticità, testimoniando che il miele non ha subito trattamenti industriali. Avviene semplicemente per una separazione naturale del fruttosio o del glucosio (a differenza dei mieli) dell’acqua e proprio a causa della sua ridottissima quantità presente nel miele. 

I mieli industriali di fatti restano sempre liquidi ma questa loro caratteristica indotto potrebbe dipendere dall’aver subito trattamenti ad alte temperature e una volta scaldato il miele a più di 45°C, esso, non formerà più cristalli ma si sarà danneggiata così la sua carica enzimatica e dunque buona parte, se non la maggior parte delle sue proprietà benefiche. Ancora una volta, l’industria che predilige la vista e la praticità, alla sostanza ed al benessere.

Le api

Chiunque abbia visto un nido d’ape con la sua caratteristica struttura ne sarà rimasto affascinato, lo stesso Galileo Galilei era estasiato dalla capacità delle api di ottenere angoli così precisi. Ebbene, nonostante il loro cervello sia poco più grande di un seme di sesamo, le api sono grandi calcolatrici ed hanno dimostrato di essere in grado di apprendere e ricordare per compiere ragionamenti complessi.

Le curiosità su questi affascinanti animali sono infinite, non tutti ad esempio sanno che ogni colonia di api ha il proprio odore caratteristico che permette agli individui che la compongono di riconoscersi facilmente tra loro e di escludere eventuali visitatori non graditi. Sembrerà banale poi ma le api sono l’unico insetto capace di produrre un alimento commestibile anche per l’uomo, inoltre, se ti sei mai trovato a pensare che un’ape ti seguisse di proposito è probabile che avevi ragione. Proprio come noi umani anche le api sono capaci di riconoscere i volti identificando un insieme di linee e forme come un pattern che possono tenere in memoria e riutilizzarlo in seguito.

Se tutto questo vi stupisce sappiate che non è tutto, le api sì che fanno numeri da capogiro!

Ogni alveare può essere composto fino a 50.000 api ed ogni api, nella stagione della raccolta, non vive più di 20/25 giorni, tanta è la mole di lavoro a cui sono sottoposte. Ogni alveare raccoglie il nettare dei fiori nel raggio di 3 km dalla loro casa, ricoprendo quindi oltre 4 mila campi da calcio, 4 mila! Pensate che in un giorno tutte le api di un alveare riescono a visitare fino a 225.000 fiori.

Come aiutare questi meravigliosi animali? La natura è la lora casa, rispetta l’ambiente, rispetta le api e tutti i suoi abitanti.

I sapori

Quante varietà se ne possono assaggiare? Praticamente infinite, le variabili che influiscono sulla produzione sono tantissime, geografiche, climatiche, altimetriche, stagionali ed ovviamente le specie di fiori e piante da cui le api traggono il polline. Si può quindi tranquillamente affermare che ogni miele è un prodotto unico.

Per quanto riguarda l’aroma, bisogna tenere conto del fatto che le api prelevano il nettare sempre da diverse tipologie di fiori, anche se può esserci una prevalenza di specie vegetali in un determinato territorio e periodo dell’anno. Quindi ciò che può contraddistinguere un miele da un altro, è la maggiore presenza di una particolare fioritura in un determinato momento, per cui si avranno il miele con prevalenza, di acacia, con prevalenza, di rosmarino. Il tutto poi suddiviso in periodi, in estate, di agrumi o di castagno in autunno.

Per questi motivi quindi il miele di un apiario avrà il suo gusto, il suo aroma in ogni stagione diversa, e allo stesso tempo, diverso ogni anno. Il miele dei piccoli produttori, non per vantarci ma, se vogliamo, è ancora più unico, non viene mescolato con miele di altri produttori, di altri luoghi, di altri aromi, risulta quindi ciò di più vicino ad aroma puro che parla solo di quei luoghi e di quelle poche laboriose api che hanno saputo fare del loro meglio in quel meraviglioso luogo chiamato natura.